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Villa Antonietta
Territorio

Villa Antonietta

Villa Antonietta è una residenza signorile situata in via Corsica, 21, nel quartiere di Roma imperiale.

Villa Antonietta è una residenza signorile situata in via Corsica, 21, nel quartiere di Roma imperiale.

Storia
Il quartiere “Roma imperiale” è degli anni Trenta ed è costituito da un insieme di ville costruite all’epoca dell’Impero.

Architettura
Nel grande giardino che accerchia la villa vi è un gazebo in legno ispirato alle pagode orientali con sedie di midollino con struttura metallica sempre provenienti dalla villa Ottolenghi Wedeking, inoltre, una fontana – scultura a quattro scomparti su di un pilastro.

All’interno della residenza, nel vano scala c’è uno spazio che oggi è utilizzato come sala da pranzo. Nella parte ricurva di questo piano è alloggiata una porta-finestra e, ad altezza pianerottolo, una vetrata conformata similmente all’apertura del piano terra. La stondatura del vano scala e dell’ingresso secondario corrisponde in facciata a un volume cilindrico arricchito da una scala esterna in marmo con ringhiera in tubo di ferro curvato e una particolare pensilina in ferro e vetro dalla forma semiellittica. Assieme alle cornici stondate, esistenti in tutti i prospetti, questi elementi conferiscono un forte gusto tardo-decò a tutto questo avancorpo.

Il salone a piano terra e il vano scala-sala da pranzo sono separati da un’ampia porta vetrata a più ante che se aperta dà la possibilità al soggiorno di espandersi e all’ampia stondatura del soggiorno di relazionarsi con l’altra della zona pranzo. Al piano terra, sulla destra rispetto alle scale, è stata prevista una suite per gli ospiti composta da una camera da letto molto grande, da un bagno e da un disimpegno. Tutta la porzione di fabbricato esistente a piano terra, alla destra delle scale, è destinata agli ambienti di servizio e per i domestici. Si tratta di ambienti organizzati intorno a un corridoio, aperto verso l’esterno, e sono costituiti da una cucina, una camera matrimoniale e una singola, un bagno piccolo con doccia e una stanza da pranzo.

Tutti i pavimenti del piano terreno sono in piastrelle di cemento colorato e graniglia fine di cm.  In cima alle scale, sulla destra, vi sono due stanze da letto molto grandi e un bagno. Nell’altra porzione del primo piano, è stata ricavata una camera da letto nella stanza col muro ricurvo, forse in origine studio. Un balcone con parapetto in legno a graticcio segna tutta la parte ricurva del muro perimetrale.

Nel tempo, gran parte degli arredi originali sono andati perduti, ma alcuni sono rimasti. Oggetti contemporanei alla villa sono stati in seguito acquistati sul mercato antiquario al fine di mantenere vivo lo spirito e il gusto di quest’opera.

Nel soggiorno, i divani sono stati ripresi dal modello esistente, il tavolo in corda intrecciata è di Traslucido (Firenze), la consolle in cuoio beige è di Guglielmo Ulrich, la libreria proviene dall’asta di villa Ottolenghi Wedeking ad Acqui Terme, alle pareti un paesaggio di Raffaele De Grada del 1936 e un pannello in seta moire di Acquaviva. La sala da pranzo, oltre ai mobili disegnati da Castelfranco, ha candelabri di Ulrich e una coppa di Zaccagnini.

Al piano superiore si notano un mobile con tarsie di Giò Ponti, un mobile radio di Insa Radio, un lampadario, una delle ultime opere di Cappellin prima della chiusura della sua fornace, e un arazzo ricamato a mezzo punto di Herta Ottolenghi Wedeking, nello studio. Altrove: un modellino dell’incrociatore Zara di Paolo Cavalletti del 1931, una toilette forse di Tempestini, sedie di Breuer, una toilette disegnata dall’architetto fiorentino Gherardo Bosio per Traslucido di Firenze, quadri di Andy Warhol.

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